Oncobiotica e Asse Intestino-Seno: un’alleanza per la salute del seno
Si chiama “oncobiotica” ed è quella branca dell’oncologia nella quale si studia l’interazione tra il microbiota intestinale e il cancro. Questa frase racchiude uno scenario futuro fondamentale nella comprensione di come alcuni tumori si possono sviluppare, tra questi anche il tumore al seno e dato che Ottobre è da sempre il mese della prevenzione, vale la pena introdurre un altro argomento cruciale ovviamente correlato a quanto scritto, l’Asse Intestino – Seno e sì il microbiota è protagonista.
- Il seno ha un proprio microbiota, strettamente correlato a quello intestinale.
- L’asse intestino-seno è bidirezionale, ovvero il microbiota intestinale può influenzare il microbiota del seno e viceversa.
- La composizione del microbiota intestinale può influenzare il rischio di sviluppare un tumore al seno.
- Un microbiota intestinale sano può aiutare a proteggere dal tumore al seno
Il microbiota intestinale: un alleato insospettato del seno
Il seno ha un suo microbiota, strettamente individuale e in buona misura correlata a quello intestinale, attraverso un asse intestino-seno che ancora oggetto di studio. Sappiamo però che esiste e che esiste un’interazione bidirezionale tra il microbiota intestinale e il tessuto mammario.
Cosa significa? Significa che a seconda della tipologia di diagnosi che si potrebbe prospettare consegue una differente composizione del microbiota. Perché questo è importante? Perché sappiamo che la composizione del microbiota impatta favorevolmente o sfavorevolmente su tutto il nostro organismo, e un microbiota in salute significa ridurre le infiammazioni, permettere il corretto funzionamento dei delicati equilibri ormonali, promuovere una migliore risposta immunologica, etc…
La presenza di batteri cattivi in determinate circostanze ci permette di identificare come questi potrebbero agire e cosa potrebbero causare, ad esempio alcuni batteri patogeni potrebbero aumentare la produzione di estrogeni (vi ricordate l’estroboloma? Ne ho parlato per l’endometriosi) che sappiamo essere un campanello di allarme dello sviluppo del tumore al seno.
Eubiosi: la chiave per un seno sano
Quindi? Quindi EUBIOSI. Mantenere un microbiota intestinale sano, significa mantenere un microbiota del seno, sano. L’asse trai due funziona perché in qualche modo si parlano e se ancora dobbiamo fare ricerche e studi per capire come, è ragionevole pensare che nella prevenzione e anche nella diagnosi del tumore al seno sia più che ragionevole considerare ANCHE il microbiota e dunque cercare in tutti i modi di promuovere la proliferazione dei batteri buoni e in ogni modo cercare l’equilibrio: L’Eubiosi.
Alimentazione per un seno forte: cosa mangiare e cosa evitare
Abbiamo scoperto che esiste una correlazione tra il microbiota del seno e quello dell’intestino, sappiamo che un intestino sano rafforza le difese naturali contro i tumori e parecchi studi hanno verificato come acidi grassi a catena corta, come il butirrato; la nisina e l’inosina forniscano un’azione protettiva contro il tumore al seno.
Se questo non bastasse altri studi hanno notato come i metaboliti del microbiota intestinale influenzano l’efficacia dei chemioterapici e potrebbero essere impiegati in terapie combinate.
Come si può coltivare a dovere il nostro piccolo mondo batterico buono?
Attraverso l’alimentazione, uno stile di vita sano e l’uso corretto degli antibiotici, le “solite cose”, insomma, ma è importante sottolinearlo sempre e cito testualmente il professor Riccardo Masetti, Direttore del Centro di Senologia del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS : “attraverso stili di vita corretti (sana alimentazione, attività fisica, uso corretto di antibiotici e altri agenti farmacologici e non, eventuale integrazione mirata di probiotici) sia possibile favorire il riequilibrio del microbiota con conseguente riduzione del rischio di trasformazione tumorale, prevenendo così almeno un 30-40% dei casi di cancro del seno.”
Prenditi cura del tuo microbiota per un futuro migliore
Quindi? Quindi, Le basi sono: fibre, mangiare colorato e variare fonti proteiche, se aggiungiamo anche un “lifestyle votato al benessere” avremo la nuova PIRAMIDE MEDITERRANEA.
La nuova piramide mediterranea è un modello alimentare sviluppato nel 2015 che si basa sui principi della dieta mediterranea. La cosa interessante è che mette insieme come trattiamo e usiamo il nostro corpo, come lo nutriamo e cosa ne facciamo.
La nuova piramide è composta da 7 livelli, e le novità più importanti sono:
- L’attività fisica è stata spostata alla base della piramide, a indicare l’importanza di un regolare esercizio fisico per la salute.
- La convivialità è stata inserita come un livello separato, per sottolinearne l’importanza.
- La stagionalità e la preferenza per i prodotti locali sono stati inseriti come livelli separati, per ridurre l’impatto ambientale della dieta.
- Il consumo di cereali integrali, frutta e verdura, legumi, pesce e uova è stato aumentato.
- Il consumo di carne rossa e trasformata è stato ridotto.
Un seno sano significa un intestino sano e una vita altrettanto sana. E cosa invece andrebbe evitato?
Un microbiota in forma ci aiuta a stare bene in salute e malattia. Quali sono gli alimenti che bisogna limitare il più possibile nella nostra dieta? I soliti, che val la pena elencare per rinfrescarci la memoria e fare una lista della spesa “accordingly”:
Cibi ricchi di grassi saturi e trans: questi grassi possono aumentare l’infiammazione a livello intestinale, che può influire negativamente sulla salute del seno. Attenzione ai grassi, si intendono quelli a catena lunga e non quelli a catena corta o media come quelli contenuti nell’olio di oliva o olio di cocco o nel burro chiarificato.
Cibi ricchi di zuccheri raffinati: gli zuccheri raffinati possono alterare il microbiota intestinale, favorendo la crescita di batteri patogeni.
I cibi eccessivamente trasformati: i cibi trasformati spesso contengono additivi alimentari, conservanti e coloranti.
Noi dobbiamo fare in modo che ciò che mangiamo nutra i ceppi batterici “buoni”…affamando gli altri!
Un capitolo a parte va speso per le proteine.
Diete eccessivamente iperproteiche possono portare a una elevata quantità di proteine non digerite da parte della nostra flora batterica intestinale, risultato?
Le proteine non digerite possono interferire con il nostro metabolismo direttamente o indirettamente.
Direttamente: agiscono come proteine biologicamente attive (BAPs) che inibiscono l’azione di alcuni enzimi digestivi.
Indirettamente: stimolano la sovra-produzione di sotto-prodotti della loro fermentazione batterica e possono avere un’azione cancerogena o tossica per l’organismo, compromettendo l’integrità della barriera intestinale e aumentando il rischio di infezioni.