Il Microbiota Intestinale Umano e le Sue Funzioni

Il microbiota intestinale comprende tutti i geni contenuti nei 100 trilioni di microbi che popolano la superficie dell’apparato digerente umano. La maggior parte di questi microrganismi sono commensali, ovvero vivono in simbiosi con l’uomo senza arrecare danni, mentre una piccola parte può essere patogena in determinate condizioni o in soggetti immunocompromessi.

Il microbioma intestinale umano è dominato da due gruppi principali di batteri: Firmicutes e Bacteroidetes.

I Firmicutes sono batteri Gram-positivi, mentre i Bacteroidetes sono Gram-negativi.
Esistono diversi enterotipi, o categorie di microbiota, ognuno dei quali è arricchito da specifici generi batterici.

I tre principali enterotipi sono caratterizzati da:

Alto rapporto Bacteroides/Prevotella: associato a una dieta occidentale.
Alto rapporto Prevotella/Bacteroides: associato a una dieta a base vegetale.
Lieve aumento di Firmicutes, in particolare Ruminococcus

Numerosi studi anno dimostrato che l’appartenenza ad un certo enterotipo non dipende da nazionalità, sesso, o peso corporeo. La dieta sembrerebbe, invece, in grado di orientare verso i diversi enterotipi.
Diversi studi basati sull’analisi di campioni fecali hanno dimostrato che popolazioni geograficamente molto lontane, ma con una dieta simile, hanno microbioti simili mentre popolazioni geograficamente vicine, ma con una dieta diversa, hanno microbioti diversi. Gli scienziati ancora stanno studiando per chiarire questo aspetto e rispondere ai numerosi interrogativi tuttora aperti.

Il microbiota svolge diverse funzioni importanti, tra cui:

  • Biosintesi di vitamine e aminoacidi essenziali: il microbiota produce vitamine e aminoacidi essenziali che il corpo umano non riesce a sintetizzare autonomamente.
  • Produzione di metaboliti chiave: a partire da componenti della dieta umana non digeriti, il GMB produce metaboliti chiave.
  • Produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA): il microbiota produce SCFA come acetato, butirrato e propionato, che sono fonti di energia fondamentali per l’epitelio intestinale e contribuiscono a preservare la barriera mucosa.
  • Promozione dell’immunità locale: il GMB favorisce l’immunità locale della mucosa intestinale interagendo con recettori Toll-like (TLR), cellule T, cellule che presentano l’antigene e follicoli linfoidi.
  • Stimolazione della produzione di cellule T CD4: il microbiota stimola la produzione di cellule T CD4 nella milza e aumenta la produzione di anticorpi sistemici.

Il microbiota dipende principalmente dalla nostra dieta e dal nostro stile di vita e anche dalle nostre tradizioni, usanze, credenze e scelte alimentari: è un fatto

La dieta gioca un ruolo fondamentale nella composizione del microbiota intestinale, che varia notevolmente tra le comunità e gli individui. Il microbiota di una persona vegetariano o vegana è diverso da quello di persone che consumano principalmente carne.

La dieta mediterranea, per esempio, ha un profilo di acidi grassi benefico grazie alla sua composizione ricca di cereali integrali e legumi, frutta secca, frutta e verdura, pesce, pollame, olio d’oliva e vino, e un consumo limitato di carne rossa o processata, dolci e latticini. Questo tipo di alimentazione è correlato a un aumento degli SCFA (acidi grassi a catena corta) e a livelli più alti di batteri lattici benefici (LAB), Bifidobacterium, Prevotella e Firmicutes

I cambiamenti nella nostra dieta influenzano i cambiamenti nel nostro microbiota (il rapporto tra varie tipologie di batteri) e dunque i percorsi metabolici e la nostra risposta immunitaria, con effetti sulla nostra salute.

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