Il microbiota della pelle e l’asse Intestino Pelle

frutti rossi

Lo sapete che esiste un microbiota della pelle?

Ebbene sì, per questo l’alimentazione ha un ruolo cruciale.

Il microbiota della pelle è costituito da batteri che appartengono a 19 diversi phyla, dove phyla sta per “gruppi”, per semplificare molto la suddivisione dell’universo batterico.

Nella pella esiste sia un viroma che un microbioma, insomma, la pelle è complessa ed è influenzata da diversi fattori: etári, ambientali, genetici, immunitari, nonché dallo stile di vita e patologie.

Ogni tipo di pelle ha il suo microbioma e un microbiota in salute ci aiuta a far funzionare bene questa barriera contro i patogeni.

Ma se qualcosa non funziona? Bene, l’alimentazione gioca un ruolo importante nel mantenere sana la nostra pelle, ovvero ci aiuta a mantenere in eubiosi -equilibrio- il microbiota.

Acne

A specifiche condizioni associate a specifiche problematiche del microbiota possiamo lavorare attraverso ciò che mangiamo. Partiamo dall’ ACNE. L’acne è una patologia cutanea infiammatoria multifattoriale molto comune, l’infiammazione è correlata a una disbiosi e pertanto curare l’alimentazione può contribuire a ridurre lo stato infiammatorio e contribuire alla cura. Oltre a questo, sappiamo che l’acne ha anche una derivazione ormonale, e dove si gioca un ruolo cruciale nel sistema di regolazione degli ormoni? Nell’intestino!

Una buona alimentazione per l’acne è una buona alimentazione per l’intestino, ma in questo caso specifico il pesce azzuro, tutto, e in questa sede cito il Tonno Azzurro, il quale aiuta grazie agli Omega 3 a ridurre l’infiammazione e a contrastare l’attività del batterio p. acnes, uno tra i responsabili della pelle a tendenza acneica, ma attenzione, come detto più sopra l’acne è una patologia multifattoriale, per cui cito il “più famoso” per correlare efficacemente l’importanza del lavorare attraverso l’alimentazione per raggiungere e mantenere l’equilibrio del microbiota.  

 

Dermatite Atopica e frutti rossi.

Abbiamo scoperto che la pelle ha il suo microbiota e che esiste una correlazione tra microbiota intestinale e microbiota cutaneo. Ad ogni alterazione della pelle corrisponde una alterazione del microbiota e dunque attraverso l’alimentazione possiamo contribuire a mantenere in salute la barriera più esterna più estesa del nostro corpo.

La Dermatite Atopica è anch’essa una patologia infiammatoria multifattoriale con una componente allergica, ma anche qui troviamo un batterio che prova ad avvantaggiarsi a nostre spese e il batterio protagonista della dermatite atopica è lo  Staphylococcus aureus.

Ma perché viene? Sappiamo che è una patologia che interessa il 25% dei neonati e il 10% degli adulti e i fattori sono: genetici (la componente genica del microbioma della pelle è un fattore cruciale) e ambientali. Essendo una patologia infiammatoria è importante ridurre l’infiammazione anche nei bambini, ma come?

La risposta è ovviamente un’ALIMENTAZIONE SANA e tra gli alimenti utili a coadiuvare il trattamento de la dermatite atopica ci sono i frutti rossi, escludendo le fragole che potrebbero avere effetti allergizzanti e no, nella DA è bene evitare cibi potenzialmente allergizzanti.

Via libera a mirtilli, lamponi, ribes e more. Tutti i frutti di bosco hanno potenti proprietà antinfiammatorie e sono ricchi di antiossidanti, betacarotene, Sali minerali, un complesso di micronutrienti che fanno bene in generale, ma in particolar modo alla pelle.

Ho spesso citato i mirtilli come preziosi alleati anti-age, per lo stesso principio e insieme agli amici lamponi, more e ribes sono perfetti anche per chi soffre di dermatite atopica. Un frullato con frutti di bosco e yogurt (per cui antiossidanti e fermenti lattici) sono una ricetta semplice e a prova di bambino…di ogni età.

 

Psoriasi e burro chiarificato.

Andiamo avanti nella nostra avventura dedicata al microbiota della pelle. Parliamo di Psoriasi. In molte patologie si è osservata una correlazione tra disbiosi del microbiota cutaneo e del microbiota intestinale, la psioriasi non fa eccezione e questo è un indizio importante per comprendere anche un altro fattore cruciale, ovvero gli antibiotici.

Gli antibiotici ad ambio spettro sono geniali, ma la loro controindicazione è che fanno fuori tutti i batteri: buoni e cattivi. Una delle cause dell’insorgenza della psoriasi potrebbe essere l’assunzione di antibiotici, così come lo stress (che altera il microbiota intestinale, da ricordare), la dieta e chiaramente le infezioni batteriche.

Tuttavia, la psoriasi è una condizione molto complessa con molteplici fattori scatenanti immunologici che fanno di essa una patologia autoimmunitaria, ma sappiamo che le malattie autoimmuni sono correlate a una disbiosi intestinale e sappiamo anche che esiste un asse pelle-intestino per cui, anche in questo caso è possibile agire sull’alimentazione per coadiuvare la cura di questa malattia.

Come? Ovviamente la questione deve essere affrontata in modo “personale”, anzi personale e Funzionale con una dieta autoimmune che prevede di diminuire gli zuccheri ad alto indice glicemico, preferire probiotici di buona qualità e cibi fermentati (prebiotici) e scegliere alimenti che contengano acidi grassi a catena corta…come, per esempio, l’acido caprilico e butirrico e dove lo troviamo l’acido butirrico?

Nel burro chiarificato! Ad ogni modo sia tonno che frutti di bosco vanno benissimo in caso di psoriasi perché ciò che dobbiamo combattere è la nostra nemica infiammazione con tutti i mezzi possibili.

L’asse pelle-intestino è una liason importante anche nel caso in cui non abbiate alcuna problematica, l’alimentazione è il primo passo per la salute e la bellezza della pelle, poi potete spendere capitali in creme e intrugli: ma partite sempre da ciò che mangiate.

FacebookInstagram