Facciamo pace col cibo grazie all’Intuitive Eating

Non dobbiamo avere sensi di colpa nei confronti del cibo.

Dobbiamo far pace con ciò che mangiamo.

Per farlo è necessario ascoltare davvero il nostro corpo, e concederci di mangiare cosa e quanto ci chiede. Sembra facile? No, per niente! Perché presuppone liberarsi di ogni condizionamento al fine di confidare veramente nel nostro corpo. Pensare di dover a tutti i costi mangiare quella porzione di cibo a quell’ora, o di non dover assolutamente mai mangiare un determinato cibo, può creare tentazioni e sensi di colpa, innescando meccanismi pericolosi e loop senza fine!

Quando ci concediamo di mangiare TUTTI gli alimenti, è incredibile constatare come il desiderio di quelli proibiti o “off limits” diminuisca. Se esistono regole alimentari di qualsiasi tipo, bisogna essere onesti verso noi stessi e chiederci:

Da dove viene questa regola? Da qualche parte dentro di me o da una fonte esterna? Arriva da una condizione di controllo o compassione?

Questa regola è davvero necessaria? (A meno che non implichi una condizione medica, la risposta è probabilmente no.)

Cosa posso fare per liberarmi da questa regola?

Come facciamo a far pace col cibo? Qui qualche idea.

Rifiuta l’idea che esistano cibi buoni o cattivi.

Nessun cibo ha il potere assoluto di inficiare il nostro stato di salute. Ciò che può minare il nostro benessere, in realtà, è “la dose”, la frequenza. Se noi mangiamo spesso un cibo che non è davvero necessario al nostro corpo o, peggio, che in qualche modo ci fa stare male, ne risentiremo senz’altro. O perché creiamo inevitabilmente delle carenze (ad esempio sfavorendo un cibo rispetto ad un altro) o perché, realmente, stiamo male.

Mangia quello che vuoi…quello che vuoi davvero.

il nostro corpo ci parla, e dobbiamo imparare ad ascoltarlo. Non con giudizio, ma cercando di comprendere se ci sta comunicando un bisogno. ATTENZIONE: può anche succedere che quel bisogno derivi da un meccanismo malsano, e allora ci vuole anche un po’ di sale in zucca (se non abbiamo un perfetto stato di salute, purtroppo, non basterà ascoltare i segnali del nostro corpo)

Mangia senza compromessi.

Non costringerti a compensare in qualche modo ciò che hai mangiato: tipo un biscotto in cambio di un’ora di cardio. Mangiare è un bisogno, non importa cosa e fare compromessi o strani accordi con noi stessi non ci porterà certo ad avere un buon rapporto col cibo.

Ma nella pratica, come possiamo davvero far pace con il cibo?

È un lungo processo di consapevolezza, verso di noi e verso il cibo stesso.

In un certo senso dobbiamo metterci alla prova.
Perdere il controllo è spesso una conseguenza della restrizione alimentare, sia mentale che fisica. Il nostro corpo non riconosce la differenza tra una restrizione alimentare intenzionale come una dieta e una non intenzionale imposta, per esempio, da una carestia. Dato che le carestie esistono sin dagli albori dell’umanità, nutrirsi in modo “compensativo” ha biologicamente senso: è un meccanismo di protezione vitale per la sopravvivenza. Gli studi che esaminano le conseguenze non intenzionali della dieta o delle restrizioni alimentari riportano forme di perdita di controllo nei confronti del cibo o anche vere e proprie abbuffate.

Quindi? Quindi dobbiamo far pace con le restrizioni un passo alla volta, far pace col cibo è un processo lungo e da dove si comincia?
Dal fare proprio una lista. Elenchiamo gli alimenti che ci fanno più o meno “paura “dove al vertice ci saranno quelli più spaventosi: questo è il punto di partenza. Dopodiché, un ingrediente o una pietanza alla volta, ci prendiamo tutto il tempo necessario per farci pace: sperimentando con intenzione, attenzione e cura, non semplicemente ingerendolo!

È un viaggio di scoperta e ri-scoperta, da vivere con un atteggiamento curioso e non giudicante. Ogni morso, una domanda: che sapore ha questo cibo? Mi sto divertendo? Soddisfa le mie aspettative? Cosa ti sorprende?
L’obiettivo è questo “liberarsi di ogni condizionamento al fine di confidare veramente nel nostro corpo” e per raggiungerlo ed essere CONSAPEVOLI non solo di ciò che mangiamo, ma anche desideriamo di mangiare, è un lungo viaggio di decostruizione di quelle famosa lista.

FacebookInstagram