Microbiota e dieta
Il microbiota intestinale svolge un ruolo fondamentale nella salute umana ed esercita funzioni chiave all’interno del corpo. La dieta è uno dei modulatori più potenti delle funzioni e della composizione del microbiota intestinale. Questa complessa interazione coinvolge anche il sistema immunitario e la barriera intestinale, evidenziando il ruolo centrale della dieta nella patogenesi e nel trattamento di molteplici malattie.
Le nostre abitudini alimentari e le nostre necessità alimentari, come accade per le diete “senza”, hanno un impatto sulla composizione del nostro microbiota, ovvero sulle famiglie batteriche che lo compongono e dato che la varietà e la “bontà” di tali famiglie è un tassello fondamentale per la salute del nostro organismo si torna alla questione PRINCIPE ovvero essere consapevoli di quello che mangiamo.
Ma come? Posto che la regola aurea è: un’alimentazione ricca di fibre, povera di proteine animali e grassi saturi, come ci si regola con le mille e più notizie su diete e regimi alimentari che arrivano da ogni dove? Esiste una quadra perfetta? E se subentrano o esistono necessità fisiche come l’eliminazione di glutine e nichel; o personali come l’eliminazione in parte o in toto di alimenti di origine animale, come ci si regola? Che effetto hanno sul microbiota?
La risposta l’ha data e la dà la scienza. La dieta è -in generale- un “modulatore terapeutico” del microbiota intestinale, così come gli approcci nutrizionali personalizzati mirati, l’integrazione e altre tecniche contemporanee.
Il PUNTO centrale qual è?
Abbiamo compreso che data l’enorme differenza e variabilità che esiste tra le persone a livello di microbiota e considerate le necessità personali, siano esse fisiche, morali o la combinazione delle due, nel XXI secolo, AD 2024 non è più possibile considerare solo diete e approcci standardizzati: il one fits all è un concetto superato e per comprendere meglio andiamo a vedere l’impatto sul microbiota di una dieta senza glutine, dato che in queste settimane abbiamo affrontato la tematica e l’impatto sul microbiota della dieta mediterranea, delle diete vegane e veg e i regimi gluten free. Non ci saranno conclusioni, ma solo una sana divulgazione.
Microbiota e dieta vegetariana vegana
A differenza degli onnivori, i vegetariani si astengono dal consumo di tutti i tipi di carne e pesce. I vegani rappresentano un sottogruppo di vegetariani, escludendo dalla loro dieta anche prodotti animali come uova, latte e latticini e miele. Diversi studi hanno confrontato il microbiota intestinale di individui onnivori, vegetariani e vegani e cosa è emerso? La composizione del microbiota è differente, nel senso che rispetto all’intestino delle persone onnivore quello dei vegetariani e vegani presentava una quantità inferiore di Bifidobacterium e Bacteroides a favore di altre famiglie batteriche, MA il livello degli acidi grassi a catena corta, che sappiamo essere MOLTO amici della nostra salute, era pressoché uguale. Per cui questo cosa ci dice? Che, anche se le diete vegane e vegetariane potrebbero diminuire la diversità del microbiota intestinale, la quantità di SCFA non diminuisce con i conseguenti benefici per la salute dell’intestino, il sistema immunitario, l’assorbimento dei nutrienti e, come abbiamo visto, l’umore in quanto essi sono un tassello importante di quello che viene definito Asse Intestino Cervello.
Microbiota e gluten free
Riconosciuta come utile per ripristinare la normale mucosa intestinale nei pazienti celiaci e nei pazienti con sensibilità al glutine non celiaca, la dieta priva di glutine (GFD), insieme all’integrazione di pre e probiotici, potrebbe promuovere il recupero della tolleranza al glutine, costituendo un vero approccio terapeutico per la celiachia.
E nelle persone sane che benefici potrebbe avere? Le diete senza glutine fai da te o la credenza che possa essere un tipo di alimentazione “più sana” sono all’ordine del giorno, al contrario accade che si osservi una diminuzione di alcune famiglie batteriche come Veillonellaceae, Bifidobacterium, B. longum e Lactobacillus e tale diminuzione è un “marker” di disbiosi.
Quindi? Più che il “senza” è meglio il “meno e più varietà”! Prediligendo l’assunzione di cereali con maggiore apporto di fibre solubili e insolubili e amidi resistenti, dunque una dieta a basso contenuto di glutine, si è osservato che le variazioni dei batteri intestinali sono lievi -non si rischia la disbiosi- e in più migliora il gonfiore intestinale e la risposta del nostro corpo alle infiammazioni.
Conclusione? Una dieta SENZA glutine SOLO se realmente necessaria e attentamente controllata; una dieta a BASSO contenuto di glutine, facendo attenzione alla varietà dei cereali e alla loro qualità è invece una buona scelta per il nostro intestino.
Dieta mediterranea e microbiota
Il concetto di dieta mediterranea (DM) è stato sviluppato per riflettere le abitudini alimentari tipiche seguite all’inizio degli anni ’60 dagli abitanti del bacino del Mediterraneo, principalmente a Creta, gran parte del resto della Grecia e nell’Italia meridionale.
La DM, incentrata su frutta, verdura, olio d’oliva, frutta a guscio, legumi e cereali integrali, è stata collegata a numerosi benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di mortalità e la prevenzione di molte malattie come le malattie cardiovascolari, il diabete, la sindrome metabolica, il deterioramento cognitivo e la depressione. La DM si basa sul consumo regolare di acidi grassi monoinsaturi e acidi grassi polinsaturi, polifenoli e altri antiossidanti, un elevato apporto di fibre prebiotiche e carboidrati a basso indice glicemico e un maggiore consumo di proteine vegetali rispetto a quelle animali che tradotto vuole dire: molta frutta e verdura, cereali integrali e antichi, pesce azzurro, pochissima carne preferibilmente bianca come il pollame, latticini consumati con moderazione, frutta secca e semi oleosi ogni giorno, legumi, pochissimi dolci e alimenti processati da evitare. Semplice? Non proprio, vero?
La DM ha un impatto positivo sul microbiota?
Sì. Tutti gli studi fatti in questo senso arrivano alla stessa conclusione: la dieta mediterranea garantisce la ricchezza e le varietà batteriche nonché un buon equilibrio tra le famiglie batteriche prediligendo quelle “buone”, nonché una quantità elevata di acidi grassi. Non per nulla, grazie a queste sue caratteristiche, la DM è al centro della nuova piramide alimentare nella quale si osserva una mediazione delle diete senza glutine e senza, in parte o del tutto, alimenti di origine animale.
Per l’equilibrio del microbiota ci vuole l’equilibrio di TUTTI gli alimenti.